Meeting di Rimini 2019, al focus sulla Pubblica Amministrazione tra vecchi problemi e nuove soluzioni, Bernardo Mattarella, docente di diritto amministrativo alla Luiss, ha osservato che l’aver ridotto all’osso il numero dei dipendenti pubblici può essere colta come una occasione irripetibile di rinnovamento e modernizzazione degli apparati. Quelli ad oggi in servizio infatti, fanno registrare una età media elevata intorno ai 54 anni e quindi sono oramai prossimi alla fuoriuscita. Vanno sostituiti non da processi di stabilizzazione generalizzata dei precari (che evidentemente nel frattempo sono già diventati vecchi, sottintenso), ma con giovani selezionati in concorsi annuali piuttosto che attendere lunghe procedure di bandi quinquennali programmati in ordine alle vecchie piante organiche non in linea coi bisogni reali di profili e figure professionali che meglio rispondono alle esigenze nuove e complesse della società. La cultura della nostra Pubblica Amministrazione, prosegue Mattarella, sfugge alla responsabilità e non premia l’efficienza ed il merito. Il sistema amministativo è debole perché iper-regolato e di conseguenza anche il personale ne risulta imbriglianto nelle sue mansioni a discapito della efficacia dell’azione amministrativa. Cento anni fa, Giolitti lamentava gli stessi problemi di oggi sottolinea Garavaglia. Regole semplici e velocità è quello di cui la PA ha bisogno, secondo il vice ministro dell’Economia e delle Finanze. La Lombardia ha avuto coraggio, il sistema amministrativo lombardo confrotato a quello delle restanti regioni italiane, fa registrare meno dipendenti per abitanti, meno costi, più e migliore qualità dei servizi offerti al cittadino…