Il 41% degli impiegati Statali ha votato per i grillini alle ultime politiche di marzo 2018, ma il Conte-bis nel programma di governo col PD non ha inserito alcun piano strategico per il pubblico impiego. Non che la presentazione alle Camere avesse meritata una trattazione esaustiva e dettagliata per gli altri settori dell’attività di Governo che Conte si appresta a dispiegare nei prossimi tre anni secondo le migliori intenzioni enunciate con toni pacati nel tipico stile evanescente della più tradizionale politica partitocratica che sembra rivivere una nuova stagione di rilancio, ma in tema di Pubblica Amministrazione nulla più che qualche accenno alla valorizzazione del merito, oramai diventata un classico nel libro dei sogni che ogni nuovo Governo presenta al Parlamento in occasione del primo voto di fiducia. Nessun piano strategico è stato riservato agli Statali e nemmeno si sono colte note e riferimenti al rinnovo dei contratti del pubblico impiego dove in luogo dei 4 miliardi che servirebbero, sono appostati in bilancio appena 500 milioni per la vacanza contrattuale. La Dadone con il consueto entusiasmo dei giovani, promette di raddoppiare gli 1,8 miliardi della Bongiorno stanziati a regime con la precedente Legge di stabilità per il rinnovo dei contratti 2019-2021. Naddeo, neopresidente Aran invece, dall’alto della sua esperienza accumulata sin dai tempi di Brunetta a palazzo Vidoni, riporta la giovane Ministro a più miti consigli: ci basterà appostare qualcosa in Bilancio che almeno consenta di far partire la trattativa sui prossimi rinnovi dei contratti…