Il syllabus, il nuovo programma di Zangrillo orientato all’aggiornamento professionale dei pubblici dipendenti, sconta l’impostazione giuridica tipica della PA italiana. Di transizione digitale nemmeno l’ombra. I corsi si dipanano lungo una interminabile teoria di codifiche e definizioni tecniche che nulla insegnano di pratico. Forse concepito per i candidati ai concorsi pubblici, viene propinato ai dipendenti a tempo indeterminato che non ritrovano nel syllabus elementi per aggiornare le competenze e le abilità professionali. L’ennesima perdita di tempo ed energie sottratte alla pratica del rapporto con l’utenza