nella proposta di legge, di iniziativa parlamentare in difesa della lingua italiana a prima firma Rampelli, non vi è nulla di reazionario; nulla di privativo; nulla di allarmante se non il tentativo estremo di porre un argine, almeno nella scrittura degli atti ufficiali della Repubblica italiana agli inglesismi che monopolizzano sempre piu’ la pubblicità delle funzioni Statali